Ernest Hackel e Paul Ricover Geni del passato

L'evoluzione dell'uomo è arrivata a tal punto che ogni individuo in un nano secondo comunica con un altro essere umano in maniera fulminea, ma nonostante la comunicazione sia così rapida si avverte nel sistema delle dissonanze e delle distorsioni che difficilmente si potranno sanare. Oggi voglio soffermare la vostra attenzione su un Luminare degli anni " 60" Paul Ricoeur, nonostante siano passati 50 anni dalla sua proclamazione sembra attuale e rispecchia la società di oggi. Mi pongo la domanda perché nessuno fa niente per riequilibrare il sistema? In occasione della Universal Civilization and National Cultures 1961 scrive:

Il fenomeno della universalizzazione, se da una parte costituisce un avanzamento del genere umano,dall'altra corrisponde a una sorta di sottile distruzione non solo di culture tradizionali, il che potrebbe forse non costituire un errore irreparabile, ma anche di ciò che per il momento chiamerò il nucleo generatore di grandi civiltà e grande cultura, quel nucleo secondo il quale interpretiamo la vita, ciò che innanzi tutto chiamerò il nucleo etico e mitico del genere umano. Da qui sorge il conflitto. Abbiamo la sensazione che questa unica civiltà mondiale eserciti allo stesso tempo una sorta di attrito o logoramento a danno delle risorse culturali che hanno creato le grandi civiltà del passato. Questa minaccia viene espressa,fra altri effetti di disturbo, dal diffondersi sotto i nostri occhi di una civiltà mediocre che è l'assurdo equivalente di ciò che ho appena chiamato cultura elementare.

Ovunque nel mondo possiamo ritrovare lo stesso brutto film,le stesse slot machines, le stesse atrocità in plastica o alluminio,lo stesso linguaggio distorto dalla propaganda, ecc. Sembra che il genere umano,avvicinandosi en masse a una elementare cultura di consumo, si sia fermato en masse a un livello subculturale. Arriviamo così al problema cruciale prendendo in esame nazioni appena uscite da una condizione di sottosviluppo. Per proseguire sulla via del rinnovamento, è necessario disfarsi del vecchio passato culturale che ha costituito la raison d'ètre di una nazione?...Da qui il paradosso: da un lato, essa (la nazione) deve ancorarsi al suolo del suo passato ,forgiare uno spirito nazionale e dispiegare questa rivendicazione spirituale e culturale di fronte alla personalità del colonizzatore. Ma per poter far parte della civiltà moderna ,è necessario allo stesso tempo partecipare alla razionalità scientifica,tecnica e politica,cosa che molto spesso richiede il puro e semplice abbandono di un intero passato culturale. E' una realtà:qualsiasi cultura non può sostenere e assorbire lo shock della civiltà moderna. Qui sta il paradosso:come diventare moderni e fare ritorno alle origini:come far rivivere una vecchia civiltà assopita e prendere parte alla civiltà universale......

Nessuno può sapere cosa ne sarà della nostra civiltà quando avrà davvero incontrato civiltà diverse attraverso mezzi che non siano quelli dello shock della conquista e della dominazione. La società di oggi è in un tunnel,al tramonto del dogmatismo e agli albori di dialoghi reali.

Rileggendo questa riflessione mi sono emozionato nel riassaporare parole eterne di un grande luminare.

Prima di parlarvi degli archetipi della costruzione e dell'utilizzo di materiali affini come il legno e l'argilla vorrei soffermarmi sulla parola "ecologia "che è stata usata per la prima volta nel 1866 dal naturalista tedesco Ernst Haeckel nella sua opera "Morfologia generale degli organismi" si definisce l'ecologia come la scienza che studia l'insieme delle relazioni dell'organismo con l'ambiente circostante. Alla fine degli anni settanta, diverse discipline, come la medicina, la geobiologia e gli studi sulle influenze dei campi elettromagnetici, hanno individuato i principali responsabili di alcuni disturbi e malattie. Da allora si sono raccolte prove scientifiche per dimostrare che uno degli elementi che maggiormente influiscono sulla salute fisica e mentale dell'uomo sia ciò che lo circonda in modo più immediato. La cultura ecologica di matrice tedesca propone di compiere essenzialmente un'azione sull'esterno; l'uomo modifica lo spazio e scopre che alcune cose sono nocive; le cambia, ma così facendo modifica altri equilibri e ha bisogno di altri controlli e di selezioni rigorose dei materiali, delle lavorazioni, delle finiture. Diventa necessario, controllare l'ambiente con il maggior numero possibile di mezzi e far riferimento a un'idea di salute che, abbandonando l'astratto linguaggio burocratico, diventi un obbligo.

 

28/01/2013

 

Fonte:

Cortese contributo dell'

Architetto Alessi Baldassare

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