Picasso e Vasari geni a confronto – parte 3

Con stupore  la loro biografia sembra dirci cercate di essere degni del tempo che vi è stato concesso dalla vita.

Vasari e Picasso.

Ripercorriamo i loro sentieri per conoscerli meglio e trarre dai loro insegnamenti pillole di saggezza.

Il lettore senza accorgersi si troverà immerso nell'oceano infinito delle parole, che lo porterà a sognare   ad occhi aperti in  un mondo fantastico, come se guardasse un  quadro di Kandinsky, dove non si individua ne l'origine ne la fine.

Si cercano invano le matrici matematiche nei suoi quadri, ma solo chi è saggio riesce a individuare delle regole nell'intricato gioco della linea del  punto e della  superficie.

......... Nella comunità di Montmartre, vero e proprio villaggio, Picasso, la sua amata e la compagnia di artisti e intellettuali che gravitava in, tra cui si sarebbe aggiunto nell'ottobre 1904 Apollinaire e tutto fa pensare a una vita serena  e di comune solidarietà, non solo nella vita di tutti i giorni, ma anche nella stessa attività artistica.

Con l'aiuto di un amico che aveva un torchio di stampa realizzò una serie di quattordici acqueforti. Spiccano nelle figure ormai tipiche del repertorio dell'artista, come melanconici arlecchini, personaggi del circo, Salomè e un enorme Erode, e il magnifico Pasto frugale.

La vita sulla Butte di Montmartre trascorre fra la bettola di Azon, in rue Ravignan, e il Lapin Agile.

Il Lapin Agile ospita nelle sue sale anche alcuni animali domestici, tra cui il corvo che Picasso dipinge nel ritratto della figlia di Frèdè, margot, intitolato Ragazza con cornacchia, fra le sue ultime rappresentazioni in cui i soggetti ritratti appaiono come unico indivisibile blocco pittorico.

Il periodo del Lapin Agile è anche segnato dall'interesse dei primi mecenati nei confronti di Picasso. Wilhem Uhde, giovane collezionista tedesco, conosce Picasso proprio nel locale di Montmartre, subito dopo averne acquistato un quadro. Diventerà non solo un fedele amico e mercante, ma anche un importante collezionista.

Continua la prossima volta..........

Giorgio Vasari

Giovanni Cimabue Pittore Fiorentino.

Nacque nella città di Fiorenza nell'anno 1240 nella nobile famiglia Cimabue. Fu mandato, per esercitarsi nelle lettere, in Santa  Maria Novella ad un maestro suo parente, che insegnava grammatica ai novizi di quel convento.

Passava tutto il resto della giornata a dipingere: uomini, cavalli, casamenti.

Iniziò a fare la Cappella de' Gondi (il vasari chiamo dei Gondi la cappella di San Luca in Santa Maria Novella. Gli affreschi, attribuiti dal Vasari a Cimabue, sono scomparsi: la cappella, passata nel 1503 alla famiglia Gondi, fu decorata da Giuliano da Sangallo).

Di cui oggi  le volte e le facciate  sono consumate dal tempo, come si può vedere  in S. Maria Novella nella cappella principale.

Cimabue fuggiva dalla scuola e stava tutto il giorno a vedere lavorare i maestri e attinse da loro l'arte di dipingere.

Le pitture che egli lavorò, come il dossale dell'altare di S. Cecilia (che dalla chiesa della Santa passò  in quella di Santo Stefano, ed infine nella Galleria degli Uffizi).

Avendo preso la committenza per i monaci di Vall'Ombrosa nella Badia di Santa Trinità di Fiorenza una gran tavola, mostrò in quell'opera una donna con il bambino in braccio e con molti angeli intorno che l'adoravano.

Fu posta nell'altare maggiore  della chiesa, per essere poi tolta dove oggi vi è la tavola di Alesso Baldovinetti (La tavola di Baldovinetti, una trinità, tolta anch'essa dalla chiesa e sostituita da un dipinto di Pietro Dandini - 1592. 1631-, è ora conservata alla Galleria dell'Accademia di Firenze.

Lavorò all'affresco dello Spedale del Porcellana (E' questo lo spedale sotto il titolo dè SS. Iacopo e Filippo, soppresso  nel 1504. Fu detto del Porcellana, da un certo frate Guccio di questo cognome, che nella prima metà del secolo XIV ne fu spedalingo. Oggi non esiste di esso che la chiesa delle suore, e una confraternita col titolo della S. S. Concezione, in via della Scala. Questa pittura andò perduta).

 

 

04/05/2013

Fonte:

Cortese contributo dell'

Architetto Alessi Baldassare

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