Le Corbusier in arte Charles-Eduard Janneret e Frank Lloyd Wright geni eretici a confronto - parte 6

Voliamo alto con l'aiuto di due grandi architetti: Le Corbusier e Wright ripercorriamo i loro sentieri per conoscerli meglio e trarre dai loro insegnamenti pillole di saggezza.

Come è nel mio stile, l'articolo sarà strutturato seguendo la  vita dei due geni.

Il lettore senza accorgersi si troverà immerso nell'oceano infinito delle parole, che lo porterà a sognare   ad occhi aperti in  un mondo Surreale di Salvator Dalì, come in un film di Erry Potter  dove la fantasia ci fa riscoprire il  bambino che è racchiuso dentro di noi e ci guida nel cosmo della conoscenza.

 

Le Corbusier.

All'individualismo, frutto di  delirio, preferiamo il banale, il comune, la regola piuttosto che l'eccezione. Il comune, la regola, la regola comune, sono basi strategiche del cammino verso il progresso e il bello.

Il bello generale ci attira, mentre il bello eroico ci sembra un incidente teatrale. Noi amiamo la soluzione e diffidiamo dei fallimenti sia pur grandiosamente drammatici.

Questa definizione del sentimento moderno rivela l'animus, la croce ossessiva e tragica di Le Corbusier.

Canta la Tirannia della società industrializzata, ne esalta l'ordine pianificato, lo celebra . Persino gli incubi macchinistici del costruttivismo russo e del futurismo italiano acquistano, al paragone, il sapore di romantiche evasioni; l'apostasia semplificatrice di Loos è infinitamente più gioiosa di questo lucido tormento riduttivo. Ma nella brama di un mitico standard si nasconde una titanica forza creativa.

1948 Gli studi per il Modulor sono terminati. Esposizioni significative negli Usa, organizzate dall'istitute of Contemporary Art di Boston . LC dipinge la grande composizione murale per il ridotto al Padiglione Svizzero della città universitaria a Parigi.

Primi progetti di arazzi.

1949 Settimo congresso CIAM a Bergamo.

1950 Pubblicazione dei libri Le Modulor le Poèsie sur Alger.

Primi studi per la Cappella di Ronchamp. LC riceve una delegazione dal Punjab (India), che vuole indurlo a progettare la città  di Chandigarh.

1951 LC viene nominato consigliere governativo per l'architettura nella costruzione di Chandigarh. Costruzione del Campidoglio. Il 18 febbraio LC si reca in India con Pierre Jeanneret. Incarichi per la città di Ahmedabad (India).

LC rifiuta l'incarico per il Palazzo dell'Unesco a Parigi.

1952 LC visita per la prima volta l'Egitto  (Gizeh) nel viaggio di ritorno dell'India. Inizio della costruzione della città di Chandigarh. Inaugurazione  della prima Unitè d'habitazion a Marsiglia da parte del ministro per la ricostruzione Eugène Claudius Petit.

LC viene insignito  del titolo di Commendatore della Legion d'onore.

Padre Couturier studia con LC la costruzione di un convento a Eveux. Sul piccolo terreno sul mare a CapMartin (Francia  del sud) LC si costruisce il suo Cabanon). Continua domani. . . . . . . . . . .

Le Corbusie e la <<Ville Radieus>>.

Le Corbusier scrive nel 1923 in Vers une architecture: il meccanismo sociale, profondamente turbato, oscilla tra un progresso di importanza storica e una catastrofe. L'istinto primordiale di ogni essere vivente è di assicurarsi un alloggio. Le diverse classi attive della società non hanno più un alloggio adeguato, nè l'operaio, nè l'intellettuale. La chiave dell'equilibrio che oggi si è rotto è un problema di edilizia: architettura o rivoluzione. . . . . . . . . . .

La Ville Radiuse portò il concetto di città aperta, insito nella Ville Contemporaine, alla sua logica conclusione: infatti, una sezione trasversale tipo dell'intera città mostrava tutte le costruzioni nettamente sopraelevate

rispetto al terreno, compresi i garage  e le strade di accesso. Sopraelevando ogni cosa su pilotis, la superficie del terreno sarebbe diventata  un parco continuo, nel quale il pedone era libero di vagabondare  a piacere. La sezione trasversale tipo del blocco della Ville Radiuse e il curtain-wall a vetri o pan verrè, che ne costituiva l'involucro, erano della stessa importanza decisiva nel fornire le  << gioie essenziali >> del << sole >>, dello << spazio >>, del << verde >>, quest'ultimo essendo garantito non soltanto dal parco, ma anche dai giardini pensili che si estendevano lungo tutta la sommità del blocco continuo à redent.

Nel 1929 prima di portare a compimento i suoi progetti per la << città radiosa >>, Le Corbusier visitò il Sud America dove, portato in volo dai pionieri dell'aviazione  Mermoz e Saint-Exupèry, ebbe la stimolante esperienza di contemplare dall'alto un paesaggio tropicale. Da un punto di vista così favorevole, Rio de Janeiro gli si impresse nella mente come una città lineare spontanea, costruita come un sottile nastro lungo la sua cornice, con il mare da una parte e rocce scoscese, di natura vulcanica dall'altra. La configurazione di questo terreno urbanizzato sembra avergli spontaneamente suggerito l'idea della città-viadotto, tanto che Le Corbusier shizzò immediatamente un ampliamento di Rio che assumeva la forma di una autostrada costiera, kunga circa 6 chilometri, sopraelevata di 100 metri sopra il livello del terreno, che conteneva 15 piani di <<luoghi artificiali>> ad uso residenziale, accatastati al di sotto del livello stradale. . . . . . . . . Continua domani. . . . . . . . . .

Frank Lloyd Wright

L'impatto con la metropoli è drammatico: da un lato ne rimane ammaliato, dall'altro matura una forte avversione per le concentrazioni urbanne.

Fenomeni simili ricorrono più volte nella storia dell'architettura, quando i geni, come Brunelleschi, Michelangelo o Borromini, intervengono a dirottare il cammino. Nuove <<paroles>>, per usare la distinzione saussuriana, sono lì coniate per arricchire la << Lingua>> comune, sovvertendone la struttura grammaticale e sintattica; eccezioni pronte  a farsi regole alternative, disponibili a tutti. Occorre tuttavia un processo di codificazione, che in architettura si compie raramente  e con estrema difficoltà.

Scarseggia l'impegno a traslarne l'apporto  in un linguaggio chiaro e trasmissibile. Perciò resta un << genio >> nell'accezione mitica del termine, quello che, in base all'esperienza del <<lieber Meister >>, più paventata e aborriva: un'entità avulsa dal contesto quotidiano, feticcio venerato da una minoranza, ingombro che l'accademia può liquidare magari collocandolo su un'altare, sopra un piedistallo estraneo e inaccessibile. Continua domani. . . . . . . . . . .

Frank Lloyd Wrightb Biografia

1912 Esce a Chigago il libro di Wright, The Japanese Print: An Interpretation.

1914 La produzione architettonica è intenza ma discontinua, sicchè il progetto per Midway Gardens, conferitogli da Ed Waller, viene considerato " il frutto  della mia ripresa ".

Avventura creativa appassionante, interrotta nella tragedia di Taliesin. Mentre Wright è a Chicago, un uomo di colore uccide " Mamah " Cheney i suoi due bambini e quattro impiegati dello studio. Poi incendia gli edifici. Nel giro di mezz'ora, la casa con tutto ciò che conteneva è in fiamme. La parte in legno risulta completamente distrutta nell'incendio provocato da un pazzo  sanguinario. L'opinione pubblica interpreta l'evento come una sorta di biblica punizione a chi ha sfidato la morale del tempo. Nel maggio, esce su << The Architectural Record>> la seconda parte di in The Cause of Architecture. Continua domani. . . . . . . .

 

Redimere l'architettura dai danni dell'industrializzazione.

Egli induceva il suo uditorio a contemplare il panorama di Chicago, capace di suscitare timore, come fosse una macchina gigantesca, e concludeva con l'esortazione che questa era  " la cosa in cui le forze dell'Arte devono infondere il fremito dell'identità, Un'Anima!

Dal 1890 circa in poi, lo scultore Richard Bock svolse il ruolo di iconografico di questa << anima >>, vale a dire di creatore di immagini per il Prairie Style di Wright. Le prime opere di Bock, nel loro simbolismo naturale, erano vicine allo stile della Secessione europea, e svolgevano un ruolo complementare alle influenze di Sullivan  che restavano nell'opera di Wright . Dopo il 1900, comunque, sotto l'influenza di Wright, la scultura di Bock divenne sempre più astratta, come è chiaro nelle Musa che egli creò per Dana House realizzata da Wright nel 1902. Questa figura, collocata nell'ingresso, fu rappresentata nell'atto di montare gli elementi astratti di un'esotica cultura della macchina, pezzo dopo pezzo. Continua domani. . . . . . . . . . . . . .

 

 

 

23/04/2013

Fonte:

Cortese contributo dell'

Architetto Alessi Baldassare

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