Claude-Nicolas Ledoux "I segreti del costruire"

Architetti del passato rivoluzionari che hanno determinato il cambiamento del pensiero ancestrale e favorito le scelte sia politiche strategiche dell'economia mondiale sono Etienne-Louis Boulle e Claud-Nicolas Ledoux. Da un lato, per il loro monumentalismo classicista, incarnano una posizione reazionaria, nettamente antitetica ad ogni atteggiamento moderno; dall'altro, operando una drastica semplificazione geometrica del repertorio tradizionale, contribuiscono al rinnovamento del gusto. Ogni tanto negli articoli scriverò delle loro riflessioni perché sono luminari del passato che hanno contribuito alla mia formazione.

Finisco questa introduzione con una riflessione di Bruno Zevi: Saper vedere la realtà, l'essenza di un muro è il primo passo verso la comprensione del linguaggio moderno: significa scoprire intense virtualità emotive nelle figure elementari, geometriche od organiche, e in conseguenza rendersi conto di quanto possa essere scialbo e insulso un complicato disegno ornamentale.

L'articolo precedente ho parlato dell'effetto Faraday e delle problematiche dell'inquinamento elettromagnetico che i ripetitori delle tv, telefonini, radio, causano lo squilibrio fino all'annullamento del campo elettromagnetico naturale proveniente dal suolo e dal cosmo.

Cercherò oggi di soffermarmi su alcuni materiali per carpirne i segreti e scegliere quelli più idonei alla costruzione biologica.

La Pietra

Un materiale molto usato in antichità ma per vari motivi è sconsigliabile per il suo alto contenuto di radioattività naturale ne fanno parte i Graniti o delle pietre di natura vulcanica quali il tufo.

 

La Calce

Questo materiale viene usualmente usato per ricoprire le parti murarie, viene considerato un materiale base delle bioedilizia. Possiede ottime qualità biologiche, facile nel reperirla,viene usato come legante per malte e intonaci e come componente per le pitture. Garantisce alle pareti ottima traspirabilità.

La calce idraulica (silicato di calcio, silicato bicalcico), quando non è frutto di trasformazioni industriali del cemento ma è di origine naturale può sostituire il cemento nei massetti, nei sottofondi e negli intonaci rustici garantendo a queste opere maggiore traspirabilità, assorbenza e coibenza (veniva usata molto dai Romani nelle loro opere). La caratteristica termoigrometrica e il conseguimento di condizioni microclimatiche interne positive ed equilibrate fanno di questo materiale un punto di riferimento dell'architettura biologica.

Il "grassello di calce" o calce spenta (idrato di calcio) è un collante usato per l'intonaco e ne garantisce la regolazione termoigrometrica e la traspirabilità. Bisogna però comprare i blocchetti di calce spenta e impastarli in apposite vasche con acqua. E' importante saper dosare le quantità fino ad amalgamare le parti, inoltre bisogna utilizzarla subito impastandola con la terra per consentire alla calce una presa maggiore. Il grassello di calce già confezionato è sconsigliabile se impastato con additivi che ne rallentano la qualità di presa e ne snaturano le qualità traspiranti e termoigrometriche che il materiale ha in natura.

Il gesso naturale da non confondere con il "gesso chimico" (che purtroppo oggi va più di moda nei cantieri) è consigliabile per un buon rivestimento delle pareti in fase di rifinitura e ha un'alta traspirabilità, è da evitare usare additivi coloranti.

 

25/01/2013

Fonte:

Cortese contributo dell'
Architetto Alessi Baldassare

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