Energia

Energie rinnovabili: considerazioni sui limiti

La densità superficiale dell’energia solare a livello del suolo è bassa. Il suo valore medio annuale nella fascia temperata può andare pressappoco da 1200 a 1900 kWh/m2/anno (chilowatt ora su metro quadro/anno) che corrispondono rispettivamente a 3,3 e 5,2 kWh in media al giorno. Questo comporta in generale che lo sfruttamento delle fonti rinnovabili richieda grandi superfici per gli impianti di captazione con notevole impegno di territorio determinando così un alto costo dell’unità di energia secondaria (termica, elettrica, ecc.) prodotta e rendendo difficile il raggiungimento della competitività economica.

Conviene utilizzare lo scaldacqua a pompa di calore?

Lo scaldacqua a pompa di calore è un prodotto ancora relativamente poco conosciuto in Italia, complice anche l’uso diffuso del gas in ambito urbano. Di fatto, la diffusione nelle case degli scaldini a gas ha consentito già di mitigare sensibilmente i consumi di corrente elettrica legati al vecchio scaldabagno elettrico.

Un ulteriore aiuto all’ambiente e alle nostre tasche, deriverebbe dalla diffusione di un’altra modalità di riscaldamento dell’acqua per uso domestico: il boiler a pompa di calore, o più diffusamente conosciuto come scaldacqua a pompa di calore o anche scaldabagno a pompa di calore.

Efficienza energetica e riduzione degli sprechi

Attualmente il potenziale di risparmio energetico conseguibile grazie all'efficienza energetica è molto maggiore del contributo derivante dal ricorso a qualsiasi fonte alternativa. Riteniamo che in uno scenario dove la priorità venisse data all'efficienza energetica ed alla riduzione degli sprechi la domanda di energia globale sarebbe sensibilmente inferiore a quella stimata, e solo in questa prospettiva le rinnovabili porterebbero un sensibile miglioramento economico e ambientale. Sottolineiamo che questa dovrà essere comunque una via obbligata e senza una rapida inversione di rotta ci troveremmo a breve ad affrontare periodi di black out energetico.

Come installare utilizzare e mantenere lo scaldacqua a pompa di calore

Nella scelta della pompa di calore occorre considerare:

-        le caratteristiche climatiche del luogo dove viene installata

-        le caratteristiche tipologiche dell’edificio

-        le condizioni di impiego.

Le caratteristiche climatiche hanno importanza soprattutto qualora la sorgente fredda sia l’aria esterna: si può infatti avere, durante il periodo invernale, la formazione di brina sull’evaporatore, con conseguente cattivo scambio termico. Per ovviare a questo inconveniente la pompa di calore è in genere comunque dotata di un dispositivo di sbrinamento (ad esempio una resistenza elettrica).

Definizione e impiego energie rinnovabili

Vi proponiamo un approfondimento sulla questione aperta delle energie pulite e rinnovabili

Ma cosa sono leenergie rinnovabili?Sono da considerarsi energie rinnovabili quelle forme di energia generate da fonti che per loro caratteristica intrinseca si rigenerano o non sono “esauribili” nella scala dei tempi “umani” e, per estensione, il cui utilizzo non pregiudica le risorse naturali per le generazioni future.

Ricerche e innovazione per le energie rinnovabili del futuro

In Italia, le fonti tradizionali costituiranno il principale serbatoio energetico ancora per molti anni. E, per quanto si sia fantasticato a lungo sulla 'prossima' fine del petrolio e nonostante la difficolta' a soddisfare la domanda in costante aumento, seguiteremo a convivere con la dipendenza da barile per qualche decennio.

Proprio recentemente l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, ha stimato in 70 anni le riserve mondiali. Secondo Scaroni il nostro pianeta avrebbe la disponibilita' di riserve chiamate "sicure" di oltre un miliardo di barili. A queste si aggiungerebbero le riserve "probabili" e quelle "possibili". Per un totale di circa cinque miliardi di barili di petrolio. Inutile, cosi, farsi troppe illusioni su rapidi cambiamenti epocali dettati dalle 'magnifiche sorti e progressive' della Green Energy.

Limiti entro i quali le emissioni dovranno essere ridotte entro il 2050

'E' giunto il momento di passare a un'economia competitiva a basse emissioni di carbonio' ha ammonito la commissaria europea responsabile dell'Azione per il clima, Connie Hedegaard, lo scorso 9 marzo. Non c'e' piu' tempo e per farlo con buoni e veloci risultati la Commissione Ue ha presentato una tabella di marcia. Una tabella che si basa su un modello economico globale che suggerisce i passi da fare per realizzare le riduzioni interne dell'80% entro il 2050.

Cosa prevede il Protocollo di Kyoto

Premesse

Diciamo subito che il Protocollo di Kyoto (scaricabile da QUI), come tutti gli accordi internazionali, presenta il grosso limite della “non coercibilità”.  Diversi eminenti giuristi ritengono che il diritto internazionale non sia un vero “diritto”, perché le sanzioni alla violazione delle regole non  possono essere imposte agli Stati da un qualche organo da essi indipendente. Come tutti gli accordi internazionali, il suo successo dipende in buona parte dalla volontà politica degli Stati che lo hanno ratificato.

Diciamo anche che il Protocollo di Kyoto è frutto di un laborioso processo di mediazione: presenta quindi anche regole formulate in modo generico che possono prestarsi ad interpretazioni differenti.

Analisi componenti bolletta energetica

Il costo complessivo della bolletta elettrica è costituito da alcuni fattori principali: quota energia,quota relativa al servizio di reteonere generale di sistema e tutte le tasse e imposte annesse.

L’energia incide per il 60 per cento sulla bolletta elettrica

La quota energia, ovvero il prezzo dell’energia, è il componente che maggiormente incide sull’importo totale della bolletta. L’incidenza per un fruitore medio è di circa il60 per cento del totale. In particolare è il costo che si riferisce alle spese sostenute dal venditore per l’acquisto e la vendita dell’energia elettrica all’utente finale.

Costo energia elettrica italiana rispetto altri paesi europei

Gli oneri di sistema penalizzano il prezzo finale al dettaglio dell’energia elettrica, che in Italia è più caro del 25 per cento rispetto agli altri principali Paesi europei. Le maggiori imposizioni applicate in bolletta per incentivare l’energia pulita impattano per quasi la metà (10% su 25%) sul prezzo complessivo.

Le differenze tra i vari Stati si riflettono in prima battuta sui prezzi del mercato elettrico all’ingrosso che pure registrano una notevole differenza tra Italia e il resto d’Europa. Il prezzo nel nostro Paese è pari a circa 66 €/MWh, in leggera flessione, mentre negli altri Paesi (Francia, Germania, Spagna, Austria, Regno Unito) oscilla tra 45 e 50 €/MWh.

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