Energia

Scaldabagno elettrico: alcuni consigli su come ridurre i consumi di corrente elettrica

Lo scaldabagno elettrico è una delle principali cause di consumo domestico d'energia elettrica. Sono sicuramente molto pratici. Possono essere installati ovunque ci sia una presa elettrica, costano poco e non richiedono una complessa manutenzione. Hanno però l'handicap di impiegare una grande quantità di energia per riscaldare l'acqua. Nel lungo periodo la bolletta mensile dell'elettricità potrebbe compensare il risparmio iniziale.

E' consigliabile installare lo scaldabagno elettrico solo nei casi in cui non sia possibile ricorrere anche a sistemi alternativi (es. caldaie a gas, pannelli solari termici). Nel caso in cui possediate già uno scaldabagno elettrico potrete comunque ottimizzare il suo impiego ottenendo forti risparmi in bolletta.

Finestre in PVC: vantaggi in termini ecologici e consumi energetici

Mai come in questi giorni, la questione energetica tiene banco in tutto il mondo. I recenti avvenimenti legati alle centrali nucleari e ai controversi vantaggi da loro derivanti, suggeriscono politiche di sviluppo più ecosostenibili.

La parola d’ordine è: risparmio. Energetico, quindi economico. Per far questo occorre ripensare ad una gestione mirata e intelligente dell’energia, senza sprechi e senza ricadute sull’ambiente.

Uno degli aspetti di questo nuovo modo di vedere è il contenimento del calore. Spesso i materiali con cui sono costruite finestre e porte delle nostre abitazioni “scappare” buona parte del riscaldamento, obbligando a lasciare accesi termosifoni e caldaie. Si dissipa così l’energia, continuando tuttavia ad utilizzarla, con tutte le conseguenti problematiche ambientali. Un po’ come gonfiare un palloncino bucato: uno spreco di fiato.

Fenomeno delle bollette di conguaglio dei consumi elettrici con importi molto elevati: cosa sono e consigli su come procedere

Vi sono alcuni casi di utenti che si sono visti recapitare delle fatture relative alle utenze elettriche, recanti degli addebiti piuttosto elevati e anomali. Cifre che si aggirano di frequente anche intorno ai cinquemila o sei mila euro.

Tali fatture comportano un’esposizione molto onerosa per gli utenti, poiché nella maggior parte dei casi si tratta di fatture di conguaglio. Bollette all’interno delle quali, il singolo venditore ricalcola i consumi di una determinata utenza, poiché per diverso tempo o anche per anni, non è stato in grado di fatturare tenendo conto dei consumi effettivi. In mancanza di dati certi il venditore emette comunque fattura, ma i consumi indicati sono “stimati”, ossia fanno riferimento a un calcolo forfettario determinato in base alla media dei consumi di ciascuna utenza. Le fatture di conguaglio recapitate a numerosi utenti ricostruiscono addirittura i consumi effettuati dall’anno 2007 al 2011.

Istallazione impianto fotovoltaico: contributi installazione, costi e rendimenti nel tempo

Arriva il Quinto Conto Energia e da luglio si riducono gli incentivi statali per il fotovoltaico. Come cambiano i costi e il rendimento del vostro impianto solare?

Fermi tutti, arriva il Quinto Conto Energia. Chi aveva in mente di installare sul tetto di casa un impianto fotovoltaico si troverà da luglio a dover fare i conti con una nuova modifica alle regole degli incentivi: la terza, nel giro di due anni. Tra le novità principali vi è una riduzione delle tariffe incentivanti che dovrebbe attestarsi, in media, nell’ordine del 35%, con i tagli principali riservati agli impianti di grandi dimensioni. Stop ai bonus per i pannelli “made in Europe” e per la rimozione dell’amianto dai tetti.

Guida su come ridurre il costo del riscaldamento domestico: soluzioni da costo zero in su

Come risparmiare sul riscaldamento. Con l'arrivo del freddo si accendono i riscaldamenti e torna a far sentire il suo peso sul portafoglio la bolletta del gas. Se da un lato il prezzo dell'energia aumenta, trainato dal caro-greggio, dall'altro è possibile ridurre il consumo (e la bolletta) adottando comportamenti più razionali. Il riscaldamento è una delle principali spese di gestione di una casa. Si stima che ogni famiglia spenda ogni anno circa 1.300-1.500 euro sulla bolletta del gas per il riscaldamento. A questo si aggiunge il costo della caldaia e della manutenzione. E' quindi opportuno utilizzare con moderazione il riscaldamento in casa. Ecco una lista di consigli pratici per ridurre la spesa del riscaldamento:

Norme relative la gestione delle acque: depurazione, potabilizzazione e balneazione

L’Italia si caratterizza per un vasto quadro normativo in tema di tutela e protezione dell’ambiente naturale per quanto riguarda: la depurazione delle acque, il riutilizzo di acque reflue depurate, la potabilizzazione delle acque, il monitoraggio delle acque di balneazione, la bonifica di siti contaminati. Cercherò di esporre la vasta materia di tipo legislativo in maniera schematica e semplice, con i contenuti di principio fondamentali nonché le tecniche e tecnologie operative più importanti, con l’obiettivo di  dare un quadro completo sull’argomento che ciascuno potrà poi approfondire in relazione al proprio grado di interesse!

Energia geotermica: normative ed incentivi favoriscono una forte crescita

Mentre il dibattito sulle fonti pulite italiane è prevalentemente concentrato su eolico e fotovoltaico, c’è una fonte che sotto traccia o, per meglio dire, sotto terra, si prepara a conoscere un periodo di forte espansione, in particolare nel nostro Paese.

Stiamo parlando della geotermia, ossia lo sfruttamento del calore naturale presente all’interno del Pianeta: in particolare nelle zone in cui gli strati caldi (oltre i 90 gradi) sono molto vicini alla superficie (anomalia geotermica) è possibile utilizzare questo calore per la produzione di energia elettrica.

Si tratta di una risorsa non certo nuova (in Italia è impiegata per la produzione energetica già dagli inizi del Novecento) ma che ora appare pronta alla svolta, anche per via di significative novità dal punto di vista normativo. La situazione di partenza dell’Italia non è certo negativa: la produzione geotermoelettrica ha conosciuto, dal 1990 al 2011, un aumento del 75%, passando da 3.222 GWh/anno a 5.654 GWh/anno, per una capacità complessiva di 772 MW, un dato pari a circa la metà della potenza installata nell’intera Europa.

Le energie rinnovabili costituiscono un’alternativa valida e conveniente economicamente già in molte parti del mondo

Le energie rinnovabili sono troppo costose: l’abituale ritornello dei detrattori di queste tecnologie è stato smentito, numeri alla mano, da un recentissimo rapporto di Irena,  l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili, che ha preso in esame i costi di produzione delle diverse fonti di generazione energetica.

In particolare,  le rinnovabili sono già oggi il modo più economico per produrre elettricità per quelle centinaia di milioni di persone nel mondo (in particolare nei Paesi in via di sviluppo) che non sono ancora connesse alla rete. Le energie alternative, inoltre, sono  diventate anche l’opzione meno costosa per estendere le forniture in quelle aree geografiche che possono contare su risorse adeguate, quali sole e vento.

L’analisi delle singoli fonti effettuata dall’Agenzia, però, riserva non poche sorprese. Irena, infatti, sembra puntare soprattutto sulla produzione di energia da biomassa: quando sono disponibili rifiuti agricoli o forestali a basso costo, i progetti più competitivi riescono a produrre elettricità a soli 0,06 dollari Usa per kWh.

Cosa è la certificazione energetica degli edifici e quali sono le normative di riferimento

La certificazione energetica degli immobili è una sfida complessa, perché è complessa la struttura dei consumi d’energia che “ruotano” attorno e all’interno degli stessi e la normativa che vi si è creata attorno.

La cosa si complica ancora di più se consideriamo il fatto che da un lato negli edifici si stanno inserendo elementi di novità, come i sistemi a fonti rinnovabili, mentre dall’altro l’effettiva resa complessiva sotto al profilo energetico dell’edificio dipende dalla qualità dei materiali e dalla messa in opera degli stessi, due aspetti che da sempre in edilizia rappresentano questioni con molte ombre.

In questo panorama l’aspetto della certificazione, ossia la validazione “oggettiva” delle prestazioni energetiche è abbastanza complicata. Se da un lato, infatti, tutta la questione è definita dal Decreto Legislativo del 19 agosto 2005 che recepisce la direttiva 2002/91/CE dall’altro esiste una serie corposa di aggiornamenti, come il Decreto Legislativo 115/2008 che recepisce la direttiva 2006/32/CE, fissando una riduzione dei consumi energetici nostrani del 9%. Valore quest’ultimo necessario in un contesto più allargato come quello europeo, dove Bruxelles ha fissato degli obiettivi vincolanti, sia per la riduzione dei consumi energetici, sia per la diminuzione delle emissioni dei gas serra.

Elevata al 50% la detrazione per l’acquisto di stufe a pellet

Una soluzione che sta sempre più prendendo piede nel nostro Paese è quella delle stufe a pellet, che assicurano un funzionamento molto efficiente (dal 75 al 90% di efficienza complessiva), e hanno un contenuto di Btu (unità di misura termica) 4-5 volte superiore rispetto al legno o ai trucioli di legno. Le stufe a pellet presentano anche emissioni di particolato molto basse, 50 volte meno rispetto alle vecchie stufe a legna, e 2-5 volte inferiori rispetto a quelle più efficienti.

Un’occasione per tutti i consumatori interessati a questa tipologia di apparecchi è rappresentata dal Decreto crescita varato a fine luglio, che prevede che nel periodo ricompreso tra il 26 giugno 2012 al 30 giugno 2013 per le opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici e allo sfruttamento delle fonti rinnovabili di energia sia prevista una detrazione fiscale del 50%, aumentata rispetto al precedente 36%. Il tetto massimo della detrazione è stato inoltre innalzato da 48.000 a 96.000 euro.

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