Economia e fisco

In alcuni casi è prevista l’esenzione IRPEF anche per immobili locati per i quali è stata pagata l’IMU

E’ possibile l’esenzione dall’IRPEF sugli immobili per i quali è stata pagata l’IMU, nonostante siano stati oggetto di una locazione, anche parziale. Dalla casa affittata per una parte dell’anno, alla utilizzata come abitazione principale ma con una parte locata. Vediamo in quali casi opera l’effetto sostitutivo che comporta il risparmio dell’imposta sul reddito delle persone fisiche.

Il pagamento dell’imposta municipale propria (IMU) può esonerare i contribuenti dal pagamento dell’imposta sui redditi (IRPEF) sugli immobili, i fabbricati, i terreni sui quali si è pagata l’IMU. Questo per effetto di un meccanismo di sostituzione IMU – IRPEF introdotto nella normativa che ha istituito l’imposta municipale. Si tratta più precisamente dei beni non locati, ma l’Agenzia delle Entrate, con una circolare, ha chiarito alcuni casi che riguardano gli immobili locati, anche parzialmente, e l’abitazione principale.

Modello 730: vantaggi, a chi è riservato, cosa di può dichiarare, istruzioni compilazione, modello formato pdf

L'agenzia delle entrate ha rilasciato il modello 730 valido per l'anno 2013 (redditi 2012).
Il 730 è il modello per la dichiarazione dei redditi dedicato ai lavoratori dipendenti e pensionati. Utilizzare il modello 730 presenta alcuni vantaggi:

-        è semplice da compilare e non richiede l’esecuzione di calcoli

-        il contribuente non deve trasmetterlo personalmente all’Agenzia delle Entrate perché a questo adempimento ci pensano, a seconda dei casi, il datore di lavoro o l’ente pensionistico o l’intermediario abilitato (Caf e iscritti agli albi dei dottori commercialisti ed esperti contabili e dei consulenti del lavoro)

Cud 2013 Inps sarà disponibile online, presso Caf, presso gli uffici postali (a pagamento) ed a domicilio

Attivata dall’Inps la consegna telematica del modello Cud prevista dalla Legge di Stabilità 2012 per obiettivi di risparmio della spesa pubblica. Il Cud cartaceo viene rilasciato ai pensionati solo su richiesta. L’ente con una circolare ha elencato tutte le modalità di rilascio della certificazione: dagli sportelli Caf, agli uffici postali (a pagamento), dall’email certificata PEC, allo sportello mobile, fino alla consegna con spedizione a domicilio. Vediamo tutte le informazioni. 

L’Inps ha l’obbligo di trasmissione della certificazione unica dei redditi di lavoro dipendente, pensione e assimilati (modello CUD) entro il 28 febbraio dell’anno d’imposta successivo a quello cui i redditi si riferiscono. A tal fine, l’ente previdenziale nei primi mesi di ogni anno effettua operazioni massive di invio postale della certificazione unica dei redditi di lavoro dipendente, pensione e assimilati ai soggetti per i quali assolve alla funzione di sostituto d’imposta. Dal 2013 parte la telematizzazione dell’invio del CUD da parte dell’Inps, a seguito delle modifiche della Legge di Stabilità 2012. Ossia l’invio del modello CUD a domicilio del pensionato non è più automatico, ma va attivato su richiesta.

Modello 730 2013: scadenze presentazione, novità introdotte, redditi da dichiarare, spese detraibili

Non è lontana la scadenza per la consegna del mod. 730 relativo ai redditi 2012: 30 aprile e 31 maggio, secondo i casi che vedremo. Come noto riguarda la dichiarazione dei redditi di lavoratori dipendenti e pensionati, anche se possessori di redditi di terreni, fabbricati ed, eventualmente, di altri redditi  di lavoro auto-nomo da dichiarare, purché occasionali.

Opportuno non perdere tempo e non aspettare gli ultimi giorni. Per farsi aiutare dai Caf (Centro di assistenza fiscale) il primo passo è raccogliere tutti i documenti necessari relativi al 2012. La prima cosa è accertarsi che il datore di lavoro (chiamato “sostituto d’imposta”) o l’ente pensionistico di appartenenza abbiano correttamente inviato a casa, entro il 28 febbraio, il modello CUD.

Documentazione Modello 730: quali documenti presentare e per quanto tempo vanno conservati

Il contribuente che presenta il modello 730 deve conservare i documenti fiscali per eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle entrate. Dallo scontrino parlante dei medicinali, alle fatture relative alle spese mediche, dalle quietanze dei bonifici bancari ai modelli f24 pagati. E la conservazione è per alcuni anni. Vediamo tutti gli aspetti.

Ogni anno i contribuenti italiani possessori di reddito devono presentare la dichiarazione dei redditi, il modello 730 o il modello Unico. Le modalità di presentazione sono diverse: dalla possibilità di presentare il 730 tramite il datore di lavoro alla presentazione tramite un Caf o un professionista, sia del modello 730 che del modello Unico. Uno degli adempimenti a cui è tenuto il contribuente è quello della conservazione della documentazione relativa ai dati dichiarati nel modello presentato.

Quali sono i soggetti che possono impiegare il modello 730 per la dichiarazione dei redditi?

Ricordiamo preliminarmente che il mod. 730 nasce come modello di dichiarazione semplificato rispetto all'originario mod. 740 (in seguito sostituito dal modello UNICO); il mod. 730 è pertanto destinato ad una ristretta cerchia di soggetti, e tramite esso possono essere dichiarate solo alcune tipologie di redditi; di seguito si riepilogano i soggetti che possono compilare e presentare il mod. 730:

-        pensionati o lavoratori dipendenti;

-        soggetti che percepiscono indennità sostitutive di reddito di lavoro dipendente (quali il trattamento di integrazione salariale, l’indennità di mobilità, ecc.);

-        soci di cooperative di produzione e lavoro, di servizi, agricole e di prima trasformazione dei prodotti agricoli e di piccola pesca;

È meglio investire il proprio denaro in Titoli di Stato o in conti deposito?

Anche se i tassi scendono e le tasse salgono, i conti deposito sono ancora più remunerativi dei Titoli di Stato e hanno la garanzia del FITD.

Il conto deposito  sembra aver perso il suo appeal dopo che i tassi, da un anno a questa parte, sono scesi ed è arrivato anche l'aumento dell'imposta di bollo. Ad un'analisi più attenta, però, si rivelano ancora uno strumento di investimento conveniente, sicuramente più dei Titoli di Stato.

Per gli immobili non locati il pagamento dell’IMU consente di non pagare l’IRPEF

Nelle norme IMU c’è un meccanismo di sostituzione che consente di non pagare l’IRPEF sui redditi fondiari. L’esclusione dalla base imponibile è sugli immobili non locati. Dalle case non affittate ai terreni incolti, agli immobili inagibili, all’abitazione principale parzialmente locata, in alcuni casi il pagamento dell’IMU comporta l’esonero dalle imposte sul reddito. I chiarimenti in una circolare dell’Agenzia delle Entrate, vediamo caso dopo caso.

Con il Governo Monti è arrivata l’introduzione dell’imposta IMU sulle case degli italiani. L’elevato impatto di questa imposta sulle finanze delle famiglie italiane ha avuto un notevole impatto mediatico. Ebbene, il pagamento di tale imposta può comportare alcuni risparmi sull’altra imposta largamente diffusa ed applicata in Italia, ossia l’imposta sul reddito IRPEF a cui sono assoggettati tutti i titolari di un reddito. Sui redditi fondiari esiste un meccanismo di sostituzione dell’IRPEF da parte dell’IMU. E’ possibile cioè non pagare l’IRPEF sulle case e gli altri beni non locati sui quali è stata pagata l’IMU. Notizia importante in vista della presentazione della dichiarazione dei redditi, modello 730 2013 o Unico 2013, e soprattutto in vista del pagamento delle imposte dovute a conguaglio sui redditi del 2012 (eventuale ricalcolo di quanto trattenuto in busta paga).

Imposta bollo su conti deposito: ammontare e alcuni casi in cui non si paga

Il decreto salva Italia (fine del 2011), prevedeva rilevanti cambiamenti per quanto riguarda l’imposta di bollo sui prodotti finanziari.

Da una parte c’è il vantaggio dell’esenzione dall’onere di bollo per i conti correnti che hanno una giacenza media inferiore ai cinquemila euro - nel calcolo rientrano tutti i conti che un contribuente ha con lo stesso istituto di credito, se ne ha diversi e la somma supera questo valore, bisogna pagare il bollo di 34,20 euro.

Un vantaggio che è più che compensato dall’aumento dell’imposta di bollo sui strumenti finanziari diversi da titoli di Stato. Nel 2012 è diventata pari allo 0,10% del valore di mercato degli strumenti finanziari posseduti, e quest’anno si è arrivati allo 0,15%, con una soglia minima di 34,20 euro.

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