Tony Garnier "Citè industrielle la dignità e la purezza vengono reintegrate nei luoghi di abitazione”

In un periodo storico segnato dall'oscurantismo e dalla lotta per il potere delle lobby, non ci resta che sperare in qualche miracolo che illumini le menti di chi ha causato questo inaridimento di valori umani. Lo scenario apocalittico è sulla bocca di tutti, mio malgrado ho visto scene di violenza per la ricerca di un parcheggio, traffico asfissiante che dura per ore. Ma la cosa allarmante, che tutti fanno finta che sia normale. Molti sono abituati a queste anomalie e si accorgono che il sistema non funziona quando per pagare le bollette non hanno più soldi in tasca, o per qualche emergenza di salute, ricorrono a amici e parenti per farsi aiutare. Le masse vengono addormentate con promesse mirabilanti di miracoli con l'obbiettivo solo di farsi perdonare delle scelte scellerate. Le città sono congestionate, quartieri dormitorio senza servizi, mezzi di comunicazione troppo costosi, hanno innescato la demenziale realtà che ci circonda. Si scarica a barile le colpe non trovando mai, l'artefice di tale scenario. Si da la colpa alla globalizzazione per depistare le loro colpe. Gli artefici della distruzione dell'architettura LeCorbusier li ha individuati nei " costruttori", si nascondono, si mettono la testa sotto la sabbia " declamando il dio denaro " e mercificando tutto. Si credono scienziati dell'architettura e fanno tutto grazie all'appoggio della politica.

E' strano oggi sentire dire che assistiamo all'inesistenza di linguaggio e di valori morali ed etici in architettura. Di fatto è quello che si è verificato nel corso degli anni.

Gli esempi più eclatanti sono i quartieri ghetto senza servizi ne parchi gioco, o le opere incompiute che sono cattedrali nel deserto. Vi sono solo casi sporadici di quartieri modello ma per comprare una casa devi garantire che sei miliardario.

Cerchiamo di ripercorrere le tappe fondamentali del passato facendoci aiutare dal genio LeCorbusier per cercare delle intuizioni, ma soprattutto per correggere atteggiamenti che hanno distrutto l'antica aurea che l'architettura ha acquistato nel corso dei secoli.

Ieri

Nell'articolo precedente ci siamo soffermati su due concetti fondamentali che sono: tecnica e coscienza, inoltre abbiamo messo in evidenza il termine " Internazionale" che hanno attribuito alcune correnti avversarie dell'architettura per squalificarla e per ricordarla che è nata come spirito di reazione, che ha preso le menti più deboli.

Ma vediamo in che cosa ha reso grande questo periodo e soprattutto quali materiali più si usavano.

L'acciaio copre tutto l'arco del secolo XIX e permette di costruire edifici immensi dalle forme imprevedibili e grandi ponti. Il Crystal Palace di Londra, il Palais de l'Industrie e la Galerie di Parigi sono esempi di costruzioni in acciaio.

Il cemento armato, entrato nella pratica solo nel 1900, inizialmente compete con l'acciaio nei ponti e nelle grandi luci, ma conquista poi, a poco a poco la dimora dell'uomo ed è impiegato nella costruzione di grandi edifici. Si verificò nel corso del secolo che i due sistemi si allearono per risolvere economicamente i problemi nuovi dell'abitazione: il cemento armato serviva a prendere contatto col suolo mediante fondazioni utilizzabili e a costruire la piattaforma sopraelevata sulla quale poggia l'intelaiatura dei piani superiori, gabbia leggera e completamente cava, nella quale l'acciaio svolge pienamente la sua funzione.

Sia l'acciaio che il cemento sono particolarmente adatti all'erezione di ossature d'una leggerezza estrema, inattesa, insolita. Di colpo la secolare aspirazione alla luce, che i costruttori avevano sempre perseguito invano, trova il suo soddisfacimento totale in una soluzione inedita, poichè la facciata può diventare " pan de verre (vetro per il 100% della superficie).

Vediamo di estrapolare le caratteristiche peculiari di questo nuovo modo di concepire l'architettura.

- La leggerezza elemento cardine che l'ossatura d'acciaio o di cemento armato riesce ad far assumere all'edificio.

- Luce e Limpidezza grazie all'impiego di pareti vetrate, trasparenti o traslucide.

- Economicità che i due materiali quali acciaio e cemento armato riescono a soddisfare anche le tasche dei meno abbienti.

-La pianta è libera ( è solo vincolata a travi e pilastri) può essere progettata assicurando una buona circolazione, una corretta distribuzione, e facendo del complesso edilizio un vero e proprio organismo ( scheletro portante;spazi ben areati ed illuminati;abbondanza di servizi generali, attraverso canalizzazioni: acqua, gas, elettricità, telefono, riscaldamento, ventilazione, scarichi.

- Sobrietà ed esattezza, la presenza sinfonica, armoniosa e funzionale di tante componenti nuove nella costruzione conferisce a questa un deciso carattere di perfezione nelle forme.

- Purezza, linearità e angolo retto diventano un codice nel progettare.

- Le abitudini visive si rinnovano: i massicci basamenti di pietra, un tempo indispensabili, sono completamente abbandonati; i grossi piloni di pietra o di muratura, i muri il cui spessore era imposto dalla funzione portante, tutti questi fattori primordiali della sensazione plastica, generatori di un certo tipo di emozione, sono oggi superati dagli snelli e radi montanti di cemento o d'acciaio.

-Il tetto terrazza con raccolta e scarico delle acque piovane verso l'interno costituisce il sistema di copertura normale, impermeabile e senza rischio d'inconvenienti, specialmente se ricoperto da un giardino che protegga calcestruzzo e armature dagli effetti dannosi delle variazioni termiche.

Copertura piana e terrazza-giardino con scopo delle acque verso l'interno, ecco una delle novità più sconvolgenti rispetto ai canoni estetici tradizionali;un avvenimento d'ordine tecnico e quindi di validità universale, che s'impone dappertutto.

Ma un'altra innovazione viene a turbare ancora più le abitudini acquisite: il cornicione, vivo e utile per tanti secoli, fastoso coronamento del tetto a falde inclinate, cade in disuso. Le acque piovane defluiscono infatti all'interno e non più all'esterno, mentre alla protezione dell'eventuale facciata a vetri provvederà un organo nuovo, il frangi-sole, che servirà anche da frangi-pioggia, dispositvo che costituirà per gli abitanti dell'edificio un apprezzabilissimo completamento di comodità.

La pietra da taglio un tempo materiale portante dell'abitazione oggi serve solo per le pareti divisorie e resterà eterna amica dell'uomo.

Il legno, abbandonando i tetti, rivestirà le pareti delle costruzioni in serie, recandovi un confort un tempo riservato ai signori, infine i metalli alterabili cederanno il posto ai metalli inossidabili come l'acciaio, l'alluminio, ecc. .

Una delle innovazioni è l'indipendenza reciproca tra i volumi edilizi e le vie di comunicazione cioè la separazione del traffico pedonale da quello dei veicoli.

Il volume edilizio non sarà più allora il mero residuo del'intersecarsi di tre o quattro strade, e la strada cesserà di essere un corridoio tra le facciate innalzate lungo i suoi lati, nel quale si precipitano e s' ingorgano assurdamente gli esseri e i mezzi più disparati : pedoni, cavalli, tram, automobili, autocarri.

L'autore conclude dicendo: " utilizzando le sue conquiste tecniche, l'uomo dispone finalmente d'uno stile adeguato ai tempi e lo mette al servizio del proprio benessere e della propria soddisfazione estetica.

Nel seguito degli articoli è mia intenzione analizzare i frequenti difetti che purtroppo assistiamo nei tetti in calcestruzzo (condensa e umidità), pareti con umidità, però per il momento do un taglio teorico per avere un punto di riferimento temporale.

Domani continueremo a trattare questo affascinante periodo storico e parleremo del CIAM e della Carta d'Atena.

Vediamo come ha affrontato Le Corbusier l'architettura Bioclimatica.

In seguito all'invenzione ed alla decisa affermazione del cemento armato nell'architettura, la struttura portante di un edificio viene affidata esclusivamente ai pilastri verticali ed alle travi, che tessono la maglia strutturale del manufatto, e non più ai tradizionali muri portanti.

L'involucro esterno dell'abitazione si trasforma definitivamente in una semplice quanto efficace separazione e protezione degli ambienti interni dagli agenti atmosferici, dai rumori e, comunque, da tutti gli effetti esterni che possono interagire, anche negativamente, con la vita svolta all'interno del manufatto.

Le Corbusier rende la parete esterna del tutto simile ad un << pannello di vetro>> che permette quindi alla luce solare di entrare all'interno e di aprire completamente l'edificio verso il panorama esterno.

Tuttavia, in seguito alla dematerializzazione delle pareti esterne dell'edificio, vengono a crearsi nuove problematiche legate principalmente al riscaldamento degli ambienti interni, la loro ventilazione ed, in particolare, agli effetti del soleggiamento che, durante la stagione invernale, svolge una funzione prevalentemente benefica ma al contrario in estate può provocare effetti catastrofici per il benessere interno dell'abitazione.

Per risolvere, in modo valido, quest'ultimo problema, vengono generalmente utilizzati sistemi tradizionali, impiegando tende di tessuto sottile o più spesso e con più strati, le imposte di diversa natura, posizionate internamente o esternamente all'edificio e gli schermi da comporre architettonicamente con il disegno complessivo della facciata e del suo pannello di vetro trasparente.

Nelle Ville Radieuse, certamente una delle opere più importanti ed esemplificative dell'architettura di Le Corbusier, i lati dell'abitazione esposti a nord non hanno appartamenti.

Questi lati della costruzione sono massicci e forati da piccole feritoie che sono in grado di far penetrare, seppure in maniera minimale, la luce all'interno rischiarando, in questo modo, le strade interne.

In un'altro edificio, la Casa Jaoul, Le Corbusier decise di reimpiegare materiali più elementari e più usuali, rispetto a quelli più innovativi impiegati nella Ville Radieuse, come il mattone, la tegola piatta, le volte di copertura in tegole piatte a vista ed i tetti ricoperti completamente da un tappeto d'erba.

Il frangisole compare nelle opere realizzate a Barcellona, dove le abitazioni furono dotate di una profonda loggia con lamelle di cemento.

Invece ad Algeri, nei lati tradizionali nord e a sud furono conservate le murature portanti, mentre ad est ed ovest furono conservate le vetrate installati alcuni frangisole, costituiti da alveoli di circa 80 centimetri di profondità e 70 centimetri di altezza in grado di provocare un'ombra realmente efficace.

Questo dispositivo tecnologico di tipo assolutamente naturale si istalla a qualche centimetro sul davanti della parete di vetro e viene mantenuto agganciato ai soffitti a sbalzo di ogni piano dell'edificio.

Domani parleremo di Alvar Aalto e del suo controllo graduale della luminosità.

 

 

27/02/2013

Fonte:

Cortese contributo dell'

Architetto Alessi Baldassare

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