Nuove scadenze per la presentazione dello Spesometro 2014

Nuove date scadenza presentazione spesometro 2014: termine fissato per aprile ma già possibile proroga. A cosa serve lo spesometro e per chi vale

E’ partito il nuovo spesometro, strumento pensato da Fisco per combattere l’evasione fiscale e che riguarda la comunicazione da parte degli operatori finanziari dei dati delle operazioni rilevanti ai fini Iva, di importo non inferiore a 3.600 euro, relative al periodo compreso tra 6 luglio e il 31 dicembre 2011, in cui l'acquirente è un consumatore finale che ha pagato con carta di credito, di debito o prepagata, interessa gli operatori finanziari soggetti all’obbligo di comunicazione all’anagrafe tributaria.

Esclusi dall'obbligo di comunicazione dello spesometro i contribuenti minimi; i nuovi minimi, cioè coloro che rientrano nel nuovo regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e i lavoratori in mobilità; e le Amministrazioni Pubbliche, cioè Stato, le Regioni, le Province, i Comuni e gli altri organismi di diritto pubblico.  Per la comunicazione delle operazioni ai fini di Iva nell’anno 2014, l’Agenzia delle Entrate ha fissato come termine di presentazione il prossimo mese di aprile, anche se è possibile già una proroga in vista.

Al momento, comunque, sono due in particolare le scadenze previste: il 10 aprile per la comunicazione dei contribuenti mensili e il 21 aprile per tutti i contribuenti. L’obbligo di comunicazione riguarderà tutti i soggetti passivi ai fini di Iva, con esclusione degli enti pubblici, già dispensati in sede delle comunicazioni coi dati relativi al 2012, dei lavoratori in mobilità e di chi si avvale delle agevolazioni per l’imprenditoria giovanile.

Dovranno essere comunicate cessioni di beni e prestazioni di servizi rese e ricevute per le quali c’è obbligo di emissione della fattura, indipendentemente dall’importo; cessioni di beni e prestazioni di servizi rese e ricevute per le quali non c’è l’obbligo di emissione della fattura, se l’importo unitario dell’operazione è pari o superiore a 3.600 euro al lordo dell’Iva; le operazioni in contanti legate al turismo di importo pari o superiore a mille euro, effettuate da chi esercita commercio al minuto e attività assimilate, o da agenzie di viaggi e turismo nei confronti delle persone fisiche di cittadinanza diversa da quella italiana e comunque diversa da quella di uno dei paesi dell’Unione europea.

18/03/2014

Fonte:

http://www.businessonline.it