Mutui a tasso fisso, variabile e misto: quale è la differenza?

Quando si sceglie il mutuo prima casa si deve fare una valutazione utile rispetto alle proprie esigenze e alle proprie caratteristiche personali.

 

Tra i mutui prima casa offerti dagli istituto di credito ci sono:

Mutuo tasso fisso: un finanziamento erogato dalla banca o dalla società finanziaria con un tasso di interesse costante per tutta la durata del mutuo. I mutui tasso fisso hanno la rata di rimborso con un ammontare costante nel tempo nota sin dalla stipula del contratto.

Mutuo tasso misto: un finanziamento erogato dalla banca o dalla società finanziaria che prevede per contratto una modifica del tasso di interesse da variabile a fisso e viceversa durante la durata del mutuo. Il mutuatario richiede un mutuo tasso misto per tutelarsi dalle oscillazioni del mercato finanziario e garantirsi una minima teaquillità.

Mutuo tasso variabile prevede un tasso di interesse legato all’oscillazione di un indice finanziario di riferimento, l’Euribor. In base all’andamento del mercato finanziario, l’ammontare della rata del mutuo può variare: verso l’alto quando l’Euribor sale, verso il basso quando l’indice scende. Così l’importo della rata, nei mutui tasso variabile, dipende dall’andamento del mercato riferito al periodo previsto per il pagamento della nuova rata.

Mutuo rata costante. è un mutuo a tasso variabile la cui rata rimane invariata nel corso del finanziamento e a cambiare è solamente la durata del rimborso. Il vantaggio della formula rata costante sta nella possibilità per il mutuatario di rimborsare il debito maturato pagando sempre lo stesso ammontare mensile: nel caso in cui i tassi di interesse dovessero salire a causa del loro rialzo nei mercati finanziari, la rata rimane invariata con un allungamento della durata; viceversa, qualora i tassi dovessero scendere, la durata si riduce.

Mutuo tasso variabile con CAP: un mutuo il cui tasso d’interesse varia in base all’andamento del parametro di riferimento (l’Euribor) ma non può superare una soglia prefissata (il CAP), che determina l’importo massimo delle rate. E’ un ottimo compromesso tra la formula a tasso fisso e la formula a tasso variabile, dato che il mutuatario può sperare in un ribasso dei tassi di mercato per godere dei benefici della variabilità e, al tempo stesso si tutela dalle eccessive oscillazioni al rialzo con la presenza del tetto massimo.

15/12/2012

Fonte:

http://notiziemutui.com