Le Corbusier in arte Charles-Eduard Janneret e Frank Lloyd Wright geni eretici a confronto - parte 4

Non ci resta che sognare ad occhi aperti e volare con l'aiuto di due grandi architetti: Le Corbusier e Wright ripercorriamo i loro sentieri per conoscerli meglio e trarre dai loro insegnamenti pillole di saggezza.

Come è nel mio stile, l'articolo sarà strutturato seguendo la sintesi o menabò della vita dei due geni.

Il lettore senza accorgersi si troverà immerso nell'oceano infinito delle parole, che lo porterà a sognare ad occhi aperti in un mondo fantastico come in un film di Erry Potter e riscoprirsi bambino nell'infinito cosmo della conoscenza.

Le Corbusier.

1938 Come pittore, LC espone alla Kunsthaus di Zurigo e da Louis Carrè a Parigi. Pubblicazione del libro Des canons, des munitions?-Merci! des logis. . . . .

In agosto, durante il suo soggiorno estivo a Cap Martin, LC ha un grave incidente, causato dall'elica di una barca.

1939 Pubblicazione del libro Le Lyrisme des Temps nouveaux et l'Urbanisme.

Andrè Wogenscky diventa collaboratore all'atelier di LC.

1940 Il 14 giugno Parigi viene occupata dalle truppe tedesche.

LC si rifugia con la moglie e con Pierre Jeanneret entra a Grenoble nella Resistenza.

1941 Pubblicazione dei libri Destin de Paris e Sur les quatre roules. LC soggiorna a Vicky, dove si offre al governo di allora per la ricostruzione. Inaugurazione di una esposizione di acquerelli alla galleria W. Boesiger a Zurigo, con la presenza di LC.

1942 Primi studi del Modulor. Pubblicazione dei quaderni Les constructions Murondins e del libro La Maison des Hommes(LC e Francois de Pierrefeu). Fondazione a Parigi dell'Ascoral (Assemblèe de constructeurs pour une rènovation architecturale), una organizzazione vicina ai CIAM.

1943 Pubblicazione dei libri Entretien avec les Etudiants des Ecoles d'Architecture e La Charte d'Athènes con una prefazione di Giraudoux. Continua domani. . . . . . . . . . .

Le Corbusie e la <<Ville Radieus>>.

Le Corbusier scrive nel 1923 in Vers une architecture: il meccanismo sociale, profondamente turbato, oscilla tra un progresso di importanza storica e una catastrofe. L'istinto primordiale di ogni essere vivente è di assicurarsi un alloggio. Le diverse classi attive della società non hanno più un alloggio adeguato, nè l'operaio, nè l'intellettuale. La chiave dell'equilibrio che oggi si è rotto è un problema di edilizia: architettura o rivoluzione. . . . . . . . . . .

Questo spostamento dal blocco autonomo, definito nel suo perimetro, alla residenza a schiera continua, nonchè dal modello borghese

della <<villa >> a un tipo industrializzato, costituiva a buon diritto una risposta adeguata alla sfida tecnocaratica dell'ala sinistra dei CIAM, cioè dell'ala costituita da quegli architetti tedeschi e cecoslovacchi della Neue Sachlichkeit, che Le Corbusier avrebbe incontrato per la prima volta al Congresso che segnò la fondazione dei CIAM nel 1928. Questi architetti << materialisti >> sfidarono ancora una volta Le Corbusier nel 1929 a Francoforte, in occasione della prima sessione di lavoro dei CIAM dal titolo Existenzminimum, dedicata alla determinazione di criteri ottimali per alloggi caratterizzati da standard minimi. Nel rifiutare l'approccio riduttivo di architetti quali Ernst May e Hammes Meyer, Le Corbusier proclamava con enfasi gli standard spaziali della sua maison maximum, che per caso, costituiva un ironico gioco di parole rispetto al nome dell'automobile economica, voiture maximum, che egli aveva progettato con Jeanneret l'anno precedente. Riguardo a quest'ultimo aspetto, si dimostrò che essi avevano visto giusto, dal momento che la loro voiture maximum finì per costituire il prototipo dei veicoli del periodo di austerità, che sarebbero stati prodotti su vasta scala in Europa dopo la seconda guerra mondiale.

Questo incontro-scontro con la Neue Sachlichkeit, e le tre riviste che Le Corbusier fece in Russia tra il 1928 e il 1930, lo misero in stretto contatto con la sinistra internazionale, al punto tale che un critico occidentale di stampo reazionario, Alexandre de Senger, potè denunciarlo, subito dopo, come il cavallo di Troia del Bolscevismo. Più importante per la sua successiva evoluzione fu, tuttavia, la rivista all'esposizione russa di prototipi residenziali, organizzata dall'OSA nel 1927, con le sue unità duplex a incastro, e il succesivo incontro con i concetti di città lineare di N. A. Milyutin. Entrambe queste idee ben presto affiorarono nella sua opera personale con la sezione << a incastro>> del duplex del 1932 e con la città << industriale-lineare>> del 1935. Una volta assimilate, esse furono da lui riformulate alla metà degli anno Quaranta: la prima, nella sezione tipo della sua Unitè d'Habitation; la seconda, nella Citè Industrielle, che costituiva il tema centrale della sua tesi di pianificazione regionale dal titolo Les Trois Etablissements humains. Per così dire, tanto per contraccambiare, egli tentò di introdurre in Unione Sovietica il curtain-wall in vetro, come parte dell'edificio Tsentrosoyuz, realizzato a Mosca nel 1929, un edificio tecnicamente << progressivo >>, ma, in fin dei conti, poco funzionale. Infatti, questa parete in vetro a doppio strato (una tecnica comunemente adottata nel Giura svizzero, usata da lui nella villa Schwod) non poteva, in questo caso, far fronte al rigore dell'inverno russo. Ciò nonostante, esso era incluso come elemento tecnico nella sua risposta del 1930 a un questionario promosso a Mosca, dal titolo Rèponse à Moscou, un documento per il quale sembra che fossero state appositamente elaborate le tavole della Ville Radiuse.

Continua domani. . . . . . . . . .

Frank Lloyd Wright

L'impatto con la metropoli è drammatico: da un lato ne rimane ammaliato, dall'altro matura una forte avversione per le concentrazioni urbane.

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Frank Lloyd Wright

1901 L'Architectural Club di Chicago pubblica il testo di una conferenza tenuta da Wright alla Hull House: The Arts and Crafts of the Machine. Nel febbraio, e poi nel luglio, la rivista << Ladies' Home Journal>> pubblica due progetti per abitazione che inaugurano il periodo detto delle Prairie House, proprio per il titolo del primo di essi: A Home in a Prairie Town. " Ridussi l'altezza della casa in modo che si adattasse ad un uomo altoun metro e settanta . Questa è la mia statura . . . Allargai le masse quando più possibile, affinchè guadagnassero spazio in senso orizzontale. . . Non consideravo più la parete come un lato di una scatola, ma come lo schermo di uno spazio protetto contro il maltempo e il calore . Le pareti dovevano portare nella casa il mondo esterno e, insieme, permettere che il suo interno si espandesse all'esterno" .

1905 Wright compie il suo primo viaggio in Giappone. Lo studio delle antiche stampe nipponiche, che cominciava a collezionare, gli indicava un processo di semplificazione che la conoscenza diretta dell'architettura orientale confermava. La casa giapponese gli si rivela come " un tempio di supremazia pulizia ed essenzialità ". Nel marzo, pubblica In the cause of architecture, iniziando una lunga collaborazione con la rivista << The Architectural Record>>.

1909 Svolta decsiva e traumatica . Dopo una trionfale attività professionale si registra un declino, segnato dall'insuccesso della casa McCormick, una delle più originali Prairie House. Inoltre. l'ambiente suburbano di Oak Park gli è divenuto insopportabile. Improvvisamente, abbandona il lavoro, la clientela, la famiglie, e fugge in Europa con " Mamah, Borthwick Cheney, per il cui marito aveva realizzato una casa nel 1904. Rompe con il passato, incurante dello scandalo clamoroso provocato dal suo comportamento.

Per più di un anno, si rifugia a Firenze, risiedendo con la sua compagna in una villa sulla collina di Fiesole. Intanto, prepara il materiale per l'esposizione delle sue opere a Berlino, e per la grande pubblicazione propostagli dell'editore Wasmuth. Continua domani. . . . . . . . . . . .

L'interno degli edifici.

lezione dello Ho-o-den, come perfezionamenti salutari, fino ad allora mancanti o non dichiarati. . . . . . .

Indipendentemente dalla provenienza ultima del motivo del TOKONAMA, all'epoca della Winslow House, il caminetto nonostante la presenza del riscaldamento centrale, era diventato un centro rituale della casa, anche più di quanto non fosse nella casa, anche più di quanto non fosse nella casa, anche più di quanto non lo fosse nella casa dello stesso Wright a Oak Park, costruita quattro anni prima. Tuttavia nel 1893 Wright non era ancora impegnato, e potè perciò progettare una facciata tutta classica per la Milwaukee Library. Due anni dopo, egli ampliò la sua abitazione con uno studio in quello stile quasi precolumbiano che siamo giunti a considerare, dopo Manson, come il suo stile <<froebeliano>>>: una tendenza geometrica presumibilmente influenzata dall'impatto dei giocattoli froebeliani sulla sua educazione. Attorno al 1895 egli produsse inoltre due progetti sorprendentemente radicali, gli uffici Luxfer Prims, rivestiti completamente di vetro, e la McAfee House, un'ingegnosa reinterpretazione della soluzione adottata da Richardson nel 1878 per la Winn Memorial Library . Continua domani. . . . . . . . . . . . . .

 

 

 

18/04/2013

Fonte:

Cortese contributo dell'

Architetto Alessi Baldassare