Andamenti dei consumi energetici in Italia e mix energetico

In Italia nel 2012, la crisi economica e l’applicazione delle politiche di Efficienza Energetica hanno fatto sentire i loro effetti: la domanda di energia è diminuita del 4,3% rispetto al 2011. La produzione di energia è aumentata del 5,8%, sotto la spinta delle fonti rinnovabili, che hanno conquistato così il 3° posto nel mix energetico  (Rinnovabili + 8,4%). Ma in Italia, chi consuma di più?
La fotografia scattata dall’ENEA parla chiaro. Nel 2012 al top della classifica per settori, c’è il residenziale, seguono trasporti e industria. Ultima, l’agricoltura. Il trend 97-2012 conferma questo andamento per il settore civile, mentre registra una forte contrazione nell’industria, seguita da trasporti, agricoltura.


Sul fronte dell’intensità energetica primaria, il Rapporto mette in luce un calo dell’1,8%. La quantità di energia utilizzata per la produzione di una unità di PIL infatti, dal 2003 ha registrato un decremento nei principali settori manifatturieri. 
Virtuosa quindi l’industria, con un trend positivo dell’efficienza energetica nel chimico, siderurgico, alimentare e tessile. 
Nei trasporti, l’Italia registra un valore dell’intensità energetica stabile, condizionato dal decremento del PIL, a differenza degli altri Paesi dell’Unione Europea dove la ricchezza cresce più dei consumi.
Per una valutazione complessiva dei miglioramenti dell’efficienza energetica nei diversi settori, il Rapporto prende in considerazione l’indice ODEX, che a differenza dell’intensità energetica, è in grado di valutare meglio il fenomeno dell’efficienza energetica, senza gli effetti di cambiamenti strutturali come ad esempio la crisi economica: nel 2011, il valore per l’intera economia italiana è stato pari a 86,11, con un miglioramento dell’efficienza energetica di circa un punto percentuale rispetto all’anno precedente. 


L’Italia è al 3° posto in Europa per numero di progetti di ricerca sull’efficienza energetica, per la gran parte indirizzati al residenziale. Non a caso è il settore più energivoro in Europa. Parliamo di tecnologie e soluzioni che rendono l’involucro edilizio un sistema dinamico, capace di adeguarsi alle condizioni ambientali esterne e interne.
Le tecnologie per l’industria si concentrano sull’impiantistica di supporto e sui processi produttivi. 
Insieme all’ANIE, la  Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche, ENEA ha dato vita ad un database di Motori Elettrici, all’interno del quale volontariamente tutti i produttori, potranno inserire dati e specifiche sui loro prodotti. Chi dovrà acquistare potrà ottenere informazioni certificate e accedere gratuitamente ad un ampia gamma di alternative.
I dati sulle tecnologie per l’industria, confermano la prevalenza degli impianti di cogenerazione a gas naturale, trigenerazione e quadrigenerazione, nella maggior parte dei settori produttivi. Seguono impianti a biomasse, combustibili solidi secondari, recupero termico, efficientamento termico, efficientamento elettrico, trattamento con solventi.
Dall’analisi del settore agroalimentare, emerge che le nuove tecnologie per l’efficienza energetica devono andare nella direzione della riduzione dei consumi energetici e dello spreco di prodotti. Ma i nodi da risolvere sono anche: la difficoltà di accesso al credito e una scarsa informazione. 

Il tema dell’efficienza energetica nella Pubblica Amministrazione ha assunto un ruolo di rilievo, anche alla luce dell’importanza che ad essa viene attribuita dalla nuova direttiva europea e dalla Strategia Energetica Nazionale. Oltre al Patto dei Sindaci, in Italia già nel 2008, è stato adottato il Piano d’Azione per la Sostenibilità Ambientale per i Consumi della PA, che definisce i criteri ambientali minimi, di prodotti e servizi, allo scopo di razionalizzare i consumi e ridurre gli sprechi. Le potenzialità di risparmio di denaro pubblico e di emissioni di gas serra, sono enormi. Un esempio su tutti, l’illuminazione pubblica. 
L’ENEA, come Agenzia per l’Efficienza Energetica, è stata incaricata inoltre di predisporre un modello di contratto di rendimento energetico secondo il quale un beneficiario concorda con il fornitore di quanto debba migliorare l’efficienza di un sistema energetico. Il fornitore finanzierà le opere. Il beneficiario s’impegnerà al pagamento di un canone. Tutto a vantaggio di crescita, competitività e sostenibilità.

20/02/2014

Fonte:

http://webtv.sede.enea.it

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