Aggiornamento criteri ambientali minimi per illuminazione pubblica e requisiti progettista illuminotecnico

Il ministero dell'Ambiente ha emanato un decreto che aggiorna i Criteri ambientali minimi (Cam) di apparecchi di illuminazione e lampade destinati all'illuminazione pubblica e di cui le stazioni appaltanti devono tener conto nell'indire un appalto di forniture che sia "verde". Il decreto contiene soprattutto un'altra importante novità: definisce i requisiti che il progettista illuminotecnico deve avere per la partecipazione ad appalti di progettazione di impianti di illuminazione pubblica che possano essere considerati rispettosi dell'ambiente.

La politica di Green Public Procurement (Gpp)

Il decreto aggiorna i requisiti fissati per lampade a scarica o a Led e per apparecchi di illuminazione, si tratta di criteri minimi che le stazioni appaltanti devono utilizzare per realizzare appalti "verdi". Criteri che servono a favorire una illuminazione indirizzata al risparmio energetico. L'individuazione dei Cam per gli apparecchi e le lampade destinati all'illuminazione pubblica era già avvenuta con decreto del 2011 (Dm 22 febbraio 2011), con il provvedimento emanato si è voluto aggiornare i criteri minimi alla luce dell'evoluzione tecnologica e normativa.

I Cam sono parte integrante delle politiche ambientali cosiddette di Green Public Procurement (Gpp), il cui intento è favorire lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale. Politiche, fortemente caldeggiate dalla Commissione Europea che già nel 2003 invitava gli stati membri ad adottare dei Piani d'azione nazionali sul GPP per assicurarne la massima diffusione. Accogliendo le indicazioni dell'Europa, l'Italia ha adottato il "Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione" (Pan Gpp) nel 2008, di cui il decreto appena emanato è parte integrante.

Rispetto alla versione precedente, il decreto aggiunge interessanti innovazioni, includendo nelle Gpp anche gli affidamenti di servizi di progettazione. Vengono dunque fissati i Criteri minimi ambientali che le stazioni appaltanti devono utilizzare per realizzare incarichi di progettazione "verdi", stabilendo, al contempo, che entro il 2014 il 50% del totale degli appalti pubblici nel settore dell'illuminazione pubblica deve essere "verde" e quindi rispettare precisi requisiti fissati dallo stesso decreto.

 

Il progettista illuminotecnico negli appalti "verdi"

Per essere considerato "verde", un appalto di servizi deve chiedere specifiche caratteristiche di qualificazione all'offerente. In particolare, il progettista illuminotecnico, interno o esterno all'organizzazione dell'offerente, deve essere iscritto all'Ordine degli ingegneri o degli architetti o dei periti del ramo elettrico, oppure ad una associazione di categoria riconosciuta dal ministero dello Sviluppo economico.

In più, deve avere esperienza (aver svolto per almeno 5 anni lavori di progettazione di impianti di illuminazione pubblica) ed aver firmato come progettista (anche non principale) almeno due progetti di realizzazione o riqualificazione energetica di impianti di illuminazione pubblica per un numero di punti luce complessivo pari o superiore a quello dell'impianto da progettare.

Per sviluppare un appalto "verde", che sia per la fornitura di apparecchi o di lampade di illuminazione,o per la progettazione di nuovi impianti pubblici, è bene che la stazione appaltante nomini un tecnico come proprio esperto e controparte dell'appaltatore, che in alcuni casi avrà il compito di monitorare lo stato dei lavori e la loro corretta esecuzione. Nei casi in cui è obbligatorio l'Energy manager, sarà questa figura a rappresentare la stazione appaltante.

Per valutare la diffusione degli appalti pubblici "verdi" ed il relativo impatto ambientale, l'Avcp in accordo con il ministero dell'Ambiente, ha istituito e gestisce uno specifico sistema di monitoraggio.

 

03/02/2014

Fonte:

http://www.professionearchitetto.it

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