Edilizia

Vincoli urbanistici ed edificabilità verde pubblico

Riguardo alla destinazione dei suoli a verde pubblico, se è vero che essa, di regola, ha natura conformativa, occorre tuttavia verificare caso per caso, alla stregua della concreta disciplina urbanistica posta dallo strumento generale, se questa comporti la preclusione pressoché totale di ogni attività edilizia e il conseguente svuotamento sostanziale del diritto di proprietà, in tale ultima ipotesi potendosene ritenere il carattere espropriativo.

Casi in cui si prevede la demolizione dell’opera non conforme alla disciplina urbanistica

Dal combinato disposto degli artt. 22 e 37 del D.P.R. 380/2001 deriva che l'applicabilità della sanzione pecuniaria è limitata ai soli interventi astrattamente realizzabili previa denuncia d’inizio attività che siano, altresì, conformi agli strumenti urbanistici vigenti; in caso di difformità, dunque, l'intervento - pur essendo astrattamente assentibile con d.i.a. - è assoggettato all'ordine di demolizione.

L’applicazione del metodo sintetico comparativo presuppone l’omogeneità dei beni comparabili

Per la corretta applicazione del metodo sintetico-comparativo, ciò che rileva non è la categoria degli atti da cui desumere il probabile valore di mercato dell’area, che non costituisce un numero chiuso necessariamente coincidente con i contratti di compravendita e/o con le decisioni giudiziali, bensì il preventivo motivato riscontro della rappresentatività dei dati utilizzati per la comparazione, e cioè l’accertamento che essi riguardino terreni muniti di caratteristiche analoghe, tanto con riferimento alla loro obiettiva natura e ubicazione, quanto in relazione alla disciplina urbanistica cui sono soggetti.

Non è legittimato l’esproprio per pubblica utilità di area commerciale in aree servizio autostradale se platea utenti più ampia di quelli autostradali

Qualora un edificio destinato ad attività commerciale da realizzare in area di servizio autostradale sia destinato a una platea di utenti più estesa di quella degli automobilisti che percorrono l’autostrada, per essere l’area di servizio raggiungibile dall’esterno tramite la viabilità comunale, pur essendo legittima la finalità commerciale dell’operazione in sé, la stessa deve però essere perseguita con gli strumenti propri dell’autonomia privata e non con quelli autoritativi della procedura di espropriazione, non potendosi ravvisare un progetto rivestito di pubblica utilità.

Produzione energia da fonti rinnovabili: non è prevista la determinazione forfettaria del C.O.S.A.P.

La determinazione forfettaria del C.O.S.A.P. per le occupazioni permanenti, realizzate con cavi, condutture, impianti o con qualsiasi altro manufatto ex art. 63, co. 2, lett. f), D. Lgs. 446/1997 non si applica all'attività di produzione e trasporto dell’energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili che sia svolta da una società privata, giacché la produzione di energia da fonti rinnovabili non costituisce servizio pubblico come l'erogazione della stessa alla generalità degli utenti.

Immobile abusivamente occupato: ordine rilascio, diniego regolarizzazione occupazione

In materia di edilizia residenziale pubblica, il riparto di giurisdizione tra G.A. e G.O. trova il suo criterio distintivo nell'essere la controversia relativa alla fase antecedente o successiva al provvedimento di assegnazione dell'alloggio, che segna il momento a partire dal quale l'operare della pubblica amministrazione non è più riconducibile all'esercizio di pubblici poteri, ma ricade invece nell'ambito di un rapporto paritetico, soggetto alle regole del diritto privato.

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