Tasse immobili 2014: Imu, Iuc, Tasi, Tari. Cosa sono, chi deve pagarle e quanto si pagherà

Introdotta dalla Legge di Stabilità 2014, la nuova Iuc sulla casa da quest’anno sostituisce l’Imu: come è composta, le quote da corrispondere e come calcolarla. Novità e versamenti.

Introdotta dalla Legge di Stabilità 2014, la Iuc (Imposta unica comunale) da quest’anno sostituisce l’Imu, o meglio la nuova tassazione sulla casa sarà composta dalla vecchia Imu, insieme alla Tari, quota sui rifiuti, e la Tasi, quota che invece bisognerà versare sui cosiddetti servizi indivisibili comunali.

L’Imu è ormai una vecchia conoscenza dei contribuenti italiani, anche quest’anno non dovrà essere pagata dai proprietari di  prime case e sulle relative pertinenze, a patto che non si tratti di immobili di lusso e di pregio, quindi quelle classificati nelle categorie catastali A1, A8 e A9, e di terreni agricoli. Il calcolo per il pagamento dell’Imu sarà il  medesimo che veniva effettuato lo scorso anno e le date di scadenza di pagamento restano fissate al 16 giugno e al 16 dicembre.

Neanche la Tari è una novità per gli italiani, giacchè si tratta della tassa sui rifiuti prima conosciuta come Tarsu, poi diventata Tares e da quest’anno Tari. Questa componente della Iuc dovrà essere versata da proprietari o inquilini ma comunque sarà dovuta da chiunque occupi superfici capaci di produrre rifiuti. Il calcolo Tari andrà eseguito considerando come superficie imponibile quella calpestabile all'80%. Con l’avvento della riforma del catasto che andrà a sostituire i vani con i metri quadri la somma da pagare sarà decisamente salata per chi vive in grandi ‘casone’.

La novità è invece rappresentata dalla Tasi: si tratta di pagare una somma della Iuc per finanziare il mantenimento di servizi volti alla manutenzione della città e del quartiere, da quella stradale, a quella per i parchi, o ancora l’illuminazione pubblica. Il dibattito sull’applicazione della Tasi è stato aperto per mesi e si è chiuso solo qualche giorno fa quando il nuovo governo Renzi ha deciso di affidare ad ogni Comune la possibilità di aumentare le aliquote di questa tassa fino allo 0,8 per mille, al fine di finanziare le detrazioni Tasi 2014 che sempre i comuni singolarmente possono decidere con gli appositi regolamenti comunali.

Le detrazioni che ne deriveranno, infatti, possono essere previste per l'abitazione principale o per le famiglie numerose e in difficoltà. La somma da versare per la Tasi dipenderà dalla casa che si possiede e dalle aliquote stabilite dal proprio Comune: chi, per esempio, ha una casa da 100 metro quadrati in categoria A/2 pagherà da un minimo di 95 euro se vive a Palermo, fino a un massimo di 601 euro se vive a Torino; mentre chi ha una casa di fascia A/3, sempre per un'abitazione di 100 metri quadrati, pagherà da un minimo di 28 euro per chi vive a Palermo, a un massimo di 554 euro per chi vive a Roma. I comuni dovranno anche stabilire le date di versamento della Tasi, con la possibilità di pagare tutto in un'unica volta entro il 16 giugno 2014, o in due rate a cadenza semestrale.

Anche per calcolare la Tasi, come per l’Imu, si parte dalla rendita catastale, rivalutata del 5%, il risultato moltiplicato per il coefficiente del proprio immobile e al risultato ottenuto bisognerà poi applicare l’aliquota stabilita dal proprio Comune di residenza e le eventuali detrazioni previste su base locale. La vera stangata, con l'avvento della nuova Iuc, arriverà per imprese, negozi e capannoni che fra Imu e Tasi, nonostante i tetti stabilità, subiranno gravi rialzi.

16/03/2014

Fonte:

http://www.businessonline.it

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