La leggerezza nel vivere

Oggi ci lasciamo trasportare dalle onde del mare e ascoltiamo con stupore le dolci parole di un luminare Poeta Italo Calvino. Cerchiamo di assaporare un termine a lui caro per affrontare la pesantezza della vita.

Continuiamo ad analizzare il suo libro "Le lezioni Americane",  nel precedente articolo dopo aver analizzato i termini: leggerezza, rapidità, avevamo iniziato a parlare dell'esattezza. L'autore con molta sagacia si aiuta con le parole di Paul Valèry il poeta del rigore, impassibile della mente, dà prova della massima esattezza mettendo il suo interlocutore di fronte al dolore, facendogli combattere la sofferenza fisica attraverso un esercizio d'astrazione geometrica.

Vediamo cosa scrive: << Che cosa ho?>>disse <<. . . Non molto. Ho. . . un decimo di secondo che si fa vedere. . . Aspettate. . . Vi sono degli istanti in cui il mio corpo s'illumina. . . E' molto curioso. Improvvisamente io posso vedere in me stesso. . distinguo la profondità di certi strati delle mie carni; e sento delle zone dolorose, anelli, poli, pennacchi di dolore. Vedete queste figure vive? Questa geometria delle mie sofferenze? Vi sono lampi che assomigliano alle idee. Essi fanno comprendere da qui a lì. Tuttavia mi lasciano incerto. Incerto non è la parola giusta. . . . Quando la cosa sta per prodursi, riscontro in me stesso qualcosa di confuso o di diffuso. Si producono nel mio essere dei luoghi. . . nebbiosi, appaiono delle spianate. Allora traggo dalla mia memoria una domanda, un problema qualsiasi. . . E mi ci concentro. Conto dei granelli di sabbia e finchè li vedo. . . Il mio dolore crescendo esige tutta la mia attenzione. Ci penso! - attendo solo un mio gemito. . . e dopo averlo inteso - l'oggetto, il terribile oggetto, diventando più piccolo, ed ancora più piccolo, si sottrae alla mia vita interiore.

Paul Valery è la personalità del nostro secolo che meglio ha definito la poesia come una tensione verso l'esattezza. Parlo soprattutto della sua opera di critico e di saggista, nella quale la poetica della esattezza è rintracciabile in una linea che da Mallarmè risale a Baudelaire e da Baudelaire a Edgar Allan Poe.

In Edgar Allan Poe, visto da Baudelaire e da Mallarmè, Valery vede << Il demone della lucidità, il genio dell'analisi, l'inventore delle più affascinanti e nuove combinazioni della logica con l'immaginazione, del misticismo col calcolo, lo psicologo d'eccezione, l'ingegnere letterato che approfondisce e utilizza tutte le risorse dell'arte. . >>

Nel suo saggio su Eureka di Poul Valery s'interroga sulla cosmogonia, genere letterario prima che speculazione scientifica, e compie una brillante confutazione dell'idea dell'universo, che è anche una riaffermazione della forza mitica che ogni immagine di universo porta con sè.

Le riflessioni del poeta fanno tremare ma ci fa rendere conto della grandiosità dell'introspezione umana fino a dove si può spingere.

La prossima volta analizzeremo questo splendido libro di Italo Calvino e cercheremo di estrapolare le sue riflessioni più importanti.

Continuiamo ad analizzare il libro di Mario Salvadori.

Lo scopo fondamentale di un edificio, e di una struttura in genere, è quello di fornire un servizio all'uomo. Nella maggioranza dei casi, gli edifici hanno la funzione di proteggere le persone dalle intemperie, per questo motivo vengono realizzati spazi chiusi, protetti e collegati tra loro. Inoltre, secondo le esigenze, vengono costruiti tanti piccoli spazi, come in un appartamento, oppure un unico spazio grande, come nel caso di una chiesa o di un teatro.

I muri, i solai e le coperture hanno lo scopo di separare un ambiente interno da uno esterno o, anche, un ambiente interno da un altro ambiente interno. Nei muri sono generalmente ubicate delle aperture che consentono alle persone di muoversi da un ambiente all'altro ed anche di far penetrare luce ed aria necessarie. Le coperture, in particolare, hanno la funzione di impedire che la pioggia e/o la neve entri nell'edificio. Nel corpo umano, e per analogia negli edifici, questa protezione funzionale si chiama pelle;entro questa pelle, per ottenere più spazi interni, si rende necessaria la costruzione di diversi piani e muri, mentre per circolare tra i diversi piani servono le scale e gli ascensori.

I componenti strutturali di un edificio garantiscono la sicurezza statica ai componenti funzionali; i pilastri, le travi, i solai (la struttura nel suo complesso) rendono possibile la funzione e la forma architettonica. Già nelle tende dei nostri antenati, gli elementi funzionali e quelli strutturali erano chiaramente scissi gli uni dagli altri;le pelli di animali delimitavano lo spazio interno e proteggeranno gli abitanti - erano dunque la pelle e rappresentavano l'elemento funzionale; il supporto centrale in legno e le corde in trazione sorreggevano le pelli, e rappresentavano gli elementi strutturali. Sono questi elementi che costituivano lo scheletro dell'edificio.

Oggi abbiamo il computer che fa i calcoli e disegna ma l'infallibile computer viene adoperato da esseri fallibili, e non può dunque dare sempre risposte esatte. Nessun ingegnere strutturalista accetta le risposte di un computer, se queste non concordano (più o meno) con la soluzione logica fornitagli dall'esperienza e dalla " sensibilità " naturale. I materiali strutturali non hanno tenuto il passo con lo sviluppo dei concetti teorici. Eccetto il calcestruzzo armato e quello precompresso e l'acciaio ad alta resistenza, i materiali oggi in uso assomigliano molto a quelli originariamente utilizzati dai nostri antenati. Il ferro, la muratura e i mattoni dominano a tutt'oggi il mondo delle costruzioni, e possono essere usati solo in funzione delle loro proprietà, che sono rimaste praticamente inalterate per molti secoli.

L'edificio la Sears Touer di Chicago è solo 3 volte più alto della piramide di Cheope, costruita 5000 anni fa. Il singolo spazio coperto più vasto la Louisiana Superdome ha una luce di circa 220 metri, solo 4, 5 volte la luce della cupola del Pantheon di Roma, costruita 1800 anni fa.

Nonostante ciò, la superiorità dei materiali contemporanei è perlomeno sorprendente, dal punto di vista sia economico che dimensionale;i grandi edifici del nostro tempo sono estremamente leggeri, e meno costosi di quanto non lo fossero nel passato. La cupola di San Pietro, la più grande chiesa della cristianità, con la sua luce di 42 metri, è formata non da una ma da due cupole di mattoni, e pesa 2000 chili per metro quadrato. La cupola del CNIT di Parigi, che è formata da una doppia cupola in cemento, e cinque volte più grande della cupola di San Pietro, e pesa solamente 420 chili per metro quadrato.

E' possibile superare i limiti attuali? Se consideriamo i fattori economici, e se ci limitiamo all'acciaio, l'unico modo per superare gli attuali traguardi è quello di aumentare la resistenza dell'acciaio; il che è possibile, ma nei limiti dell'attrazione molecolare dell'acciaio. Nel mondo della costruzione, come in tutta la vita, gli sforzi dell'uomo devono misurarsi con le leggi della natura.

Nel prossimo articolo continueremo a esplorare questo magnifico libro che con la sua semplicità fa sognare il lettore.

 

19/02/2013

Fonte:

Cortese contributo dell'

Architetto Alessi Baldassare

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