Geidion "Tecnica e Coscienza " L'architettura è il gioco sapiente dei volumie delle forme

E' strano come l'Architettura sia ridotta a merce di scambio, dove i palazzinari si mettono a ridere della condizione di povertà che subiscono gli Architetti.

Che fine hanno fatto i grandi geni del passato o che eredità lasceranno le lobbi di potere alle future generazioni?

Chi tenta di inserirsi nella società, inconsapevolmente si ritrova come in "alice nel paese delle meraviglie" in una corporazioni? non ha scelta perchè deve mantenere la famiglia, non è più libero di pensare e ribellarsi al sistema.

Viviamo in un periodo storico di profonda crisi di valori che si rispecchia negli edifici privi di linguaggio, di spazi interni inutili, mal progettati, senza nessuno studio a priori e non viene rispettato nessuna misura ergonomica. Assistiamo ad una sorta di labirintico "gioco della burocrazia" dove per avere delle certificazioni: di inizio lavori: licenza edilizia = la Concessione e l'Autorizzazione bisogna essere Avvocato e conoscere:il codice civile, la legge sull'esproprio, la legge comunale e provinciale. Inoltre oltre al parere consuntivo della Commissione Edilizia, si deve accompagnare sempre il parere vincolante dell'Ufficiale sanitario. Il parere dell'Ufficiale Sanitario deve essere riportato al Sindaco ed è vincolante, nel senso che se esso risultasse negativo la Concessione o Autorizzazione edilizia non possono essere rilasciate.

Sono da considerarsi esterni al procedimento secondo alcuni tutti gli altri atti previsti dalle leggi speciali e soggetti quindi al parere delle amministrazioni di competenza, come i pericoli da incendio, gli uffici del Genio Civile per i vincoli idrogeologici e la normativa antisismica. Poi se gli edifici ricadono in aree di interesse artistico per la concessione edilizia ci deve essere il nulla osta della Soprintendenza ai Monumenti.

Non si riesce a capire il perchè vi sono tante richieste di rilascio di certificati edilizi e nonostante ciò si assiste ad un brutalismo di linguaggio. Mi domando se è necessario tanta burocrazia per arrivare poi al nulla?ma soprattutto quanta energia sprecata per andare da un ufficio all'altro.

Ritorniamo a parlare come il grande genio ha affrontato il suo tempo e cerchiamo di assaporare e farci incantare dalle sue parole. Lecorbusier con la sua semplicità ha espresso concetti difficili che hanno segnato il mondo dell'architettura.

Percorriamo i mitici periodi storici dal 1943 in poi, dove si avverte una forte rivoluzione industriale e cerchiamo sempre di capire le cause: pregi e difetti che hanno portato l'architettura moderna a ritrovarsi in una profonda crisi che tutt'oggi vive.

Nel 1943 si avverte chiaramente che un problema di coscienza che esiste in tutto il mondo; ed è il problema di scoprire, in mezzo a tanti equivoci, "la ragione di vivere".

TECNICA e COSCIENZA sono dunque i due pilastri su cui poggia l'arte del costruire.

Ogni architettura, se da un lato è legata a fenomeni di resistenza dei materiali, per altro verso è l'ineluttabilmente condizione del fenomeno d'ordine visuale: l'espressione plastica, "l'architettura è il gioco sapiente, esatto e splendido delle forme composte nella luce".

L e arti figurative (pittura e scultura) avevano segnato tra il secolo XIX e il XX ad una revisione dei loro modi espressivi, dappertutto imbastarditisi. Tre generazioni furono impegnate in questo compito: successivamente, quelle degli impressionisti, dei favuves, dei cubisti.

Solo dopo la guerra del 1914-18 avvenne un vero contatto tra queste invenzioni figurative e le generazioni degli architetti muniti delle nuove tecniche; il cemento armato, il ferro, il vetro trovarono allora il fondamento della loro estetica.

Se non fosse sopraggiunta la seconda guerra mondiale, l'esperienza della nuova architettura si sarebbe compiuta in tutto il mondo; e nell'ambito unitario di quest'arte rinnovata, espressione di una società che ha in sè degli elementi primordiali comuni, sarebbero apparsi alcuni caratteri specifici, derivanti dai vari climi o costumi.

Bisogna aver molto viaggiato e confrontato per rendersi conto del senso di quest'evoluzione, della sua universalità.

Per squalificarla, gli avversari dell'architettura contemporanea l'hanno definita" INTERNAZIONALE", riconoscendo così che s'è formato un consenso unanime tra i costruttori e gli utenti di tutti i paesi, sotto tutte le latitudini.

Scrive Giedion, nella sua grande storia dell'architettura moderna Spazio, tempo e architettura: << Per la prima volta dopo il Barocco, l'architettura d'oggi ha uno stile, e uno stile abbastanza duttile perchè ogni regione o nazione che abbia la capacità possa parlare il proprio linguaggio>>.

Esiste uno dunque uno stile contemporaneo; quali sono i suoi caratteri?

Domani continueremo a parlare sempre utilizzando le vive parole del grande genio Lecorbusier, che per ironia della sorte, sembrano parole attuali, in un periodo di profonda crisi di valori e di linguaggio che vive l'Architettura moderna.

 

25/02/2013

Fonte:

Cortese contributo dell'

Architetto Alessi Baldassare

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